Autore: Jan van Eyck
(Maaseik, 1390 ca. – Bruges,1441)
Titolo dell’opera: Annunciazione – 1435 ca.
Tecnica: Olio su tavola
Dimensioni: Ciascun pannello cm 38,8 x 23,2
Ubicazione attuale: Museo Tyssen-Bornemisza, Madrid
Un’opera straordinaria e rivoluzionaria, Van Eyck ribalta le gerarchie che tradizionalmente vedevano la scultura primeggiare sulla pittura dimostrando quanto quest’ultima può emulare la prima.
In questi pannelli il pittore fiammingo colloca le “statue” dell’arcangelo Gabriele (a sinistra) e della Vergine rappresentati nell’istante in cui l’angelo porta a Maria la lieta Novella.
Le due figure incastonate nelle cornici sporgono per poter comunicare abbandonando cosi la collocazione canonica.
Infiniti sono gli straordinari dettagli che danno l’illusione di trovarsi davanti a un’opera tridimensionale, lo sfondo scuro sembra una lastra di marmo nero dove si specchiano le due “sculture”.
La luce, che proviene da una fonte esterna a destra, permette alla schiena , e soprattutto all’ala dell’angelo, di proiettare un’ombra sulla cornice, stessa cosa per la Vergine Maria che “oscura” lo stipite con l’ombra del proprio corpo e quella del libro che stava leggendo prima dell’apparizione celeste.
Van Eyck ha voluto svelare l’inganno visivo, dando cosi maggior dignità alla pittura, con la colomba che liberamente vola accanto alla giovane donna, cosa impossibile nella scultura in quanto la colomba stessa avrebbe avuto bisogno di un punto d’appoggio.
Un altro aspetto da sottolineare è la sfida che van Eyck lancia alla pittura italiana sua contemporanea, mentre nel bel paese i dipinti vengono concepiti come finestre che fanno da confine tra ciò che sta al di qua e quello che viene rappresentato al di la, Van Eyck capovolge il concetto e permette ai protagonisti di varcare il confine avvicinando idealmente la rappresentazione e chi si appresta a osservarla.
Un’opera senza precedenti che a tutt’oggi riesce a meravigliare gli spettatori di tutto il mondo.