Autore: Angelo Morbelli
Titolo dell’opera: Alba domenicale – 1890
Tecnica: Olio su tela
Ubicazione attuale: Collezione privata.
Riscoperto negli ultimi anni del novecento Morbelli trova finalmente posto fra i più importanti artisti italiani del periodo che va dalla fine dell’ottocento ai primi decenni del secolo successivo.
L’artista piemontese (nato ad Alessandria) va oltre l’utilizzo dei simboli o alla pietà rappresentata in modo poetico, la sua pittura va dritta al sodo, senza fronzoli, racconta la vita quotidiana della gente comune negli anni dell’Italia postunitaria.
Si fa interprete della crescente attenzione verso i temi sociali e, soprattutto umani, di quel periodo, dando spazio in particolare alla denuncia dello sfruttamento dei lavoratori impegnati nei campi e nelle risaie e al disagio fisico e morale degli anziani.
In quest’opera però Morbelli, pur continuando a raccontare la vita dei “vecchi”, ritaglia uno spaccato meno triste e, almeno all’apparenza, più leggero.
Alcune persone di campagna dall’evidente età avanzata, affrettano il passo per andare ad assistere alla Messa, mentre la luce del sole di una mattina domenicale copre tutto il paesaggio creando un’aura di gioiosa letizia.
Le difficoltà non mancano, possiamo pensare ad una lunga camminata verso la chiesa se pensiamo che i contadini debbano raggiungere il paese che appare lontano sullo sfondo.
Quasi sicuramente la Messa sarà celebrata in una chiesetta situata fuori dal centro ma questo interrogativo resta e ci fa capire quanti siano gli sforzi che le donne e gli uomini di quei luoghi e di quel tempo dovevano affrontare quotidianamente per svolgere anche le più elementari azioni di tutti i giorni.
Possiamo però osservare il dipinto anche in un altro modo, ammirare una poetica passeggiata rischiarata dalla solare luce mattutina, gli alberi e gli arbusti, le cui chiome si colorano di un oro intenso, riflettono il prezioso chiarore su tutto il quadro.
Oltre la strada si estendono piccoli boschetti, prati e campi, fino al centro abitato in lontananza, la collina degrada a destra scendendo alla ricerca di un contatto con la bianca stradina di campagna, un piccolo tentativo di andare incontro agli anziani viandanti.