La Dama con l’ermellino, dopo la Monna Lisa,è uno dei dipinti di Leonardo da Vinci più conosciuto e apprezzato dagli storici dell’arte (il pubblico invece non sembra andare oltre la Gioconda).
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Leonardo da Vinci - Dama con l'ermellino, 1488-90 - Olio su tavola cm 54,8 x 40,3 - Czartoryski Museum, Cracovia |
Entrambi
enigmatici, entrambi fondamentalmente ancora poco conosciuti nella loro
profondità artistica, storica e simbolica.
I
titoli, postumi, non aiutano la comprensione, anche se sembrano accertate le
generalità dei personaggi rappresentati il mistero è tutt’altro che svelato.
La scritta in alto a sinistra dice: “La Bele Feroniere
Leonard d’Awinci”,
Cecilia
Gallerani è quasi certamente la donna ritratta da Leonardo in questo
apparentemente semplice, quadro, ma quel quasi lascia sempre una porta aperta,
e se proprio non è aperta non è nemmeno chiusa ermeticamente.
Il
committente sembrerebbe Ludovico il Moro, amante della Gallerani stessa che evidentemente
desiderava immortalarla “per l’eternità”.
Perché
l’ermellino? Ludovico Sforza, il Moro appunto, personaggio, come tutti gli
Sforza, potente, spietato e moralmente più che discutibile, era Cavaliere
dell’Ordine dell’Ermellino, da qui l’animale tra le braccia della donna.
Al
di là del fatto che l’ermellino non è rappresentato in modo impeccabile, il che ci spinge a pensare che, o
Leonardo non aveva mai visto un ermellino o qualcosa (o qualcuno) ha voluto
raffigurarlo con sembianze più mitologiche che reali (a meno che gli ermellini
a quel tempo fossero cosi, ma questo andrebbe ad aprire un dibatto riguardo
all’evoluzione della specie).
Da alcuni studi si ipotizza che l'animale in grembo alla fanciulla possa essere un furetto, animale più docile rispetto all'ermellino difficilmente gestibile per un ritratto.
L’opera
chiaramente non è finita, la cura dei dettagli di parte del dipinto è accurata,
ma non lo è altrettanto in altri punti,
volontà dell’artista o qualcosa è andato storto?
All’apparenza
non sono molti i particolari che ci permettono di fantasticare sul vero filo
narrativo del quadro (la già citata Gioconda, al contrario, ne è piena) ma è
proprio questo il motivo che ci spinge ad avere alcuni dubbi, o quantomeno
alcuni spunti di riflessione, è tutto troppo semplice.
Se andiamo a leggere i molti libri dedicati a questo dipinto scopriamo molti particolari che emergono più da personali letture che da vere e proprie "tracce" da cui partire per decodificare il quadro.
Più della Gioconda, usata e abusata al punto di essere artisticamente svalutata (o quantomeno banalizzata) da un consumo superficiale, più delle "Vergini delle rocce" che danno vita ad una narrazione lineare e meno criptica, la "Dama con l'ermellino" sembra dire qualcosa ma senza completare il proprio percorso, storico e artistico. Se si tratta di un'opera incompiuta (come sembra) o di qualcosa di voluto dal suo autore è difficile da stabilire, resta innegabile il fatto che trovare una quadratura è parecchio complicato.