Quale sia la verità assoluta non lo sapremo mai, ma restano molte le perplessità riguardo alla notizia, di qualche tempo fa, della “scoperta”, nei magazzini dell’Accademia Carrara a Bergamo, di un’opera di Andrea Mantegna, “Resurrezione di Cristo”.
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Andrea Mantegna (?) Resurrezione di Cristo, 1500-05 Tempera su tavola cm 48 x 37 Accademia Carrara, Bergamo |
Le perplessità non riguardano l’attribuzione del dipinto ma l’effettiva affidabilità degli “esperti” d’arte, storici con anni di esperienza alle spalle che sostengono di conoscere a fondo questo o quell’artista.
Non mi permetto di mettere in discussione le conoscenze di chi ha attribuito quest’opera al Mantegna ma a questo punto sorge un interrogativo: se questo è un Mantegna autentico gli “esperti” che hanno visionato il quadro negli ultimi duecento anni, ritenendo il dipinto una copia, che credibilità hanno?
E se i cosiddetti “conoscitori” del passato avessero avuto ragione cosa ne è di questa “scoperta”?
Se questa notizia può servire a dare visibilità alla pinacoteca dell’Accademia Carrara ben venga, penso infatti che la collezione del museo bergamasco sia di primissimo livello e meriti attenzione.
Resta inspiegabile il fatto che per duecento anni il quadro sia rimasto nei magazzini (non è mai stato esposto) considerato una copia di media qualità, e tutto d’un tratto si sia trasformato in un capolavoro assoluto da quasi trenta milioni di euro (da quali basi nasca la stima non è risaputo).
Evidentemente il dipinto è sempre lo stesso, quelli che dovrebbero dare un giudizio storico e critico no, perlomeno non è lo stesso il metodo che porta all'attribuzione.