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Channel: Arteggiando s'impara.
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Rompere la perfezione del silenzio (e qualcos'altro)

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“Quanto schifo in queste opere d'arte... perchè si è comunque arte ma è arte che fa pena... Michelangelo, Leonardo e Buonarroti, ecc, ecc, ecc si stanno rigirando nella tomba”.


Questo commento, che riporto pari pari, è uno dei tanti esempi del pubblico che infesta il web con frasi che non hanno alcun senso.

Le parole, scritte dal solito anonimo che si nasconde dietro ad un nickname (perché oggigiorno metterci la faccia non va di moda) fanno da corollario ad un video dedicato all’arte del secondo dopoguerra dove brevemente si racconta dell’evoluzione artistica del tempo, molti gli artisti nominati, Burri, Fautrier, Hartung, Dubuffet, Fontana, Soulages, Tàpies e Mathieu (nell’immagine una sua opera del 1952).

Il commento presenta una serie di “limiti” mentali e culturali che fanno impallidire e che purtroppo sono più frequenti di quanto possiamo pensare.

Innanzitutto definire “schifo” ciò che non si comprende è quantomeno scorretto, è una questione di educazione, invece di approfondire, di cercare di capire perché una cosa non ci piace, è più semplice denigrarla.

Enorme contraddizione con “... è comunque arte ma è arte che fa pena ...”, il nostro/nostra amico/a denigra le opere ma, andando contro ogni logica, le considera opere d’arte, il fatto che aggiunga che si tratta di arte che fa pena …

Altro punto nevralgico è la pessima abitudine, molto comune, di paragonare opere di diversi periodi storici, mettere in competizione la “Venere di Urbino” di Tiziano con un “Achrome” di Manzoni non ha alcun senso.

Ma se proprio non è possibile farne a meno e vogliamo tirare in ballo artisti del passato, quando si parla di arte contemporanea, sarebbe auspicabile andare oltre i soliti nomi, Leonardo, Michelangelo, Raffaello o Caravaggio (se sostituiamo quest’ultimo con Donatello ecco che abbiamo le Tartarughe Ninja, forse è per questo che sono conosciuti da certa gente). Se si ha anche una leggerissima “infarinatura” di storia dell’arte, è impossibile non ampliare l’elenco con moltissimi altri nomi, tirare in ballo i soliti quattro è sinonimo di assenza di conoscenza dell’argomento.

Ma il nostro anonimo esperto d’arte riesce ad andare oltre“Michelangelo, Leonardo e Buonarroti” solo questo basta per far capire che il fondo del barile è raggiunto e che gli scavi sono in atto.

E pensare che sarebbe sufficiente evitare di commentare.

Questo però non è un commento isolato, video lezioni, articoli, spunti, tutto quello che è divulgazione artistica, e da la possibilità di interagire, è sommerso da una marea di considerazioni e giudizi (soprattutto gli ultimi) che spesso nulla hanno a che fare con l'argomento, osservazioni che non cercano la civile discussione, un confronto, si sparano sentenze senza motivare ciò che si scrive, le parole che aprono il post sono solo lo spunto per sottolineare quanto sia diffusa questa abitudine (non solo nell'arte). 


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