Olio su tela - cm 200 x 200
Ironici, spiazzanti, geniali, Vedovamazzei, il duo di origini napoletane, da vita all’inizio degli anni 90 del secolo scorso ad un sodalizio che propone una visione artistica quantomeno originale, quest’opera, creata all’inizio della loro collaborazione, allora non ancora trentenni, è stupefacente nonostante l’apparente semplicità realizzativa, tecnica e concettuale.
Abbiamo visto in tutte le salse la rappresentazione del celebre protagonista del romanzo di Collodi ma, è qui che nasce l’idea geniale, nessuno aveva pensato di andare così in profondità.
Pinocchio dunque è reale? Probabilmente si, probabilmente no, la lastra della radiografia ci dice che sotto la “maschera” di un personaggio di fantasia c’è un essere umano in carne e (soprattutto) ossa.
Pinocchio siamo noi, con tutti i pregi e i difetti del celebre burattino, Collodi ha instillato nel bambino “fantastico” le emozioni, le sensazioni, le paure, le gioie, insomma tutto quello che noi siamo, il figliolo adottivo di Geppetto è più reale di quanto immaginiamo, Vedovamazzei rende ancora più evidente questa realtà.
La dimensione dell’opera è decisamente superiore ad una comune radiografia, questo ne amplia le potenzialità e al contempo varia la narrazione del dipinto.
Sembra insignificante il formato ma ci racconta molto più, inconsciamente, di quanto pensiamo, davanti a questo quadro, al netto del supporto e dei materiali, ci immergiamo in una rappresentazione della realtà che vuole comunque restare ai margini della realtà stessa, ci mostra una radiografia improbabile e fondamentalmente vuole sottolinearlo, lasciandoci il dubbio su cosa sia reale o meno.