Autore: Felix Nussbaum
(Osnabrück, 1904 – Auschwitz, fine 1944 - inizio 1945)
Titolo dell’opera: Paura (Autoritratto con la nipote Marianne) – 1941
Tecnica: Olio su tela
Ubicazione attuale: Felix Nussbaum Haus Museum, Osnabrück.
L’arte di Nussbaum è quasi completamente incentrata sulle vicende personali legate all’orrore dell’olocausto.
Fuggito dalla Germania per non finire nella rete nazista, in quanto ebreo, si rifugia in Belgio, paese all’apparenza sicuro per via della dichiarazione di neutralità, ma pochi giorni dopo il suo arrivo la Germania invade il paese e per Felix inizia l’incubo.
Arrestato e trasportato in un campo francese riesce a fuggire quando sembrava imminente la fine.
Di nascosto torna a Bruxellesdove raggiunge la moglie nascosta in casa di amici, vivrà quattro anni in clandestinità dove tra la terribile solitudine e l’onnipresente terrore di essere catturato descrive l’ansia e la paura di quei giorni, lo fa con la pittura in un modo unico nel suo genere.
Questo dipinto del 1941 ci trasmette lo stato d’animo di quei mesi infiniti dove la follia umana raggiunge livelli di rara esasperazione.
Difficile dare interpretazioni personali ad un’opera come questa, i colori cupi, il senso di claustrofobia, l’assenza di una via di fuga e l’espressione terrorizzata dei due protagonisti parlano da soli.
Tradito da un vicino Nussbaum viene arrestato (mentre l’amico che lo aveva aiutato a nascondersi riesce a fuggire) morirà non ancora quarantenne, in un periodo imprecisato tra la fine del 1944 e l’inizio del 1945, in un campo di concentramento di Auchwitz, stessa sorte tocca alla moglie e a gran parte della sua famiglia.
Restano le sue opere che ci ricordano costantemente quanto l’umanità possa spingersi oltre ogni più buia dimensione. Opere che non permettono alcuna interpretazione che non sia quella di condanna e che testimoniano i momenti tragici che sembrano, al giorno d’oggi, tutt’altro che lontani … per chi ha la volontà di comprenderli.